Festa edelle ex 2011: discorso decana

Buongiorno a tutte!

Mi presento per chi non mi conoscesse. Mi chiamo Erika Maffioletti, vengo da Boltiere in provincia di Bergamo, frequento il 6° anno di Medicina e Chirurgia, il mio numero di matricola è 338185/55 ed in questo anno accademico sono stata la Decana di questo Collegio.

E’ molto emozionante essere qui oggi a parlare alla festa delle Ex Alunne. Da una parte, tenere questo discorso significa essere giunte alla fine di un cammino, d’ora in poi non ci sono più scuse e per me, per le mie compagne e per le 25 bolli, saranno veramente le ultime settimane, gli ultimi giorni, le ultime emozioni di questa parte della nostra vita che si sta concludendo. Dall’altra è un’emozione personale: quest’anno a raccontare la sua esperienza di vita, è stata chiamata casualmente la dott.ssa Susanna Pesenti, che non solo è bergamasca come me, ma è anche la mamma di Caterina, la mia compagna di banco al Liceo Sarpi, e giornalista dell’Eco di Bergamo, un quotidiano molto importante nella nostra provincia, con il quale ho collaborato per diversi anni, tanto che alla fine del Liceo, mi è stata offerta la possibilità di entrare in redazione. La stessa Susanna, tramite la figlia Caterina, si era offerta di raccontarmi la sua esperienza: ma all’epoca ero già decisa che sarei venuta a Pavia a studiare medicina, per cui ho gentilmente declinato l’invito. Sono quindi molto contenta che mi sia stata data una seconda possibilità per ascoltare la storia di questa giornalista, che è una delle figure più di spicco nel panorama culturale bergamasco e non solo.
Ma oggi non siamo qui a parlare dei fatti miei ma a tirare le somme di questo anno unico e di questa esperienza collegiale che, per noi Laureande, è agli sgoccioli.
Circa un anno fa una collegiale ha pubblicato un post su Facebook. Il post diceva: “Breve resoconto della settimana: un’inaspettata vincita a calcino, la fine delle lezioni, il ritrovamento del mio cerchietto blu perso mesi fa, arrivare a vedere l’alba alla fine di una festa, un quarto ONOREVOLISSIMO posto nella gara di dragonboat e tante altre cose belle. Domani sul treno che mi riporterà a casina penserò che, in fondo, mi sento molto fortunata ad avere tutto questo, ad avere tutte voi..”
Ok, a volte ci lamentiamo, anche abbastanza facilmente, del nostro collegio: una volta sono le rette troppo alte, un’altra “ma come? Patatine fritte anche a cena?”, un’altra volta ancora sono la mancanza di scambi con collegi esteri o le scarse borse di studio o perchè ci parrebbe più logico che le borse fossero distribuite metà per reddito e metà per merito, indipendentemente dalla facoltà a cui si è iscritte. Oppure protestiamo per la mancanza di parcheggi per le nostre auto, per l’eccessiva burocrazia (vi ricordate I complicatissimi moduli del latte del sabato sera? Per fortuna ora aboliti!), per i rigidi orari di portineria e l’impossibilità di ricevere ospiti la mattina ai piani superiori.
Spesso ci arrabbiamo perchè l’impegno profuso da noi alunne per questo posto non viene adeguatamente riconosciuto.
Qualche volta ci capita di lamentarci pure per le nostre stesse compagne di collegio: dalla vicina chiacchierona che passa ore e ore al telefono (ma non dovrà studiare?), alla collegiale che non pulisce mai la cucina dopo aver fatto il caffè, a quella che ci mangia le torte di notte…
 
Eppure, ogni anno facciamo di tutto per rimeritarci e riconfermare con gioia questo posto. Addiruttura lo rimpiangiamo, ne sentiamo la nostalgia una volta uscite. Perchè in fondo, il collegio in ogni sua persona, in ogni suo aspetto, in ogni suo istante, ci riempie questi anni di meraviglie che mai avremo avuto se non fossimo state qui. Pensiamo solo al cantare e suonare in una cucina senza pensare alla cena da preparare, ai biglietti assicurati ad ogni festa, all’andare in giro per la città e conoscere praticamente quasi tutti, andare a teatro gratis, le pareti del corridoio centrale secondo piano ala vecchia (il colonnato) decorate con le pubblicità dei giornali di moda e fotografate da una studentessa francese per esporle in Sorbona, armadi pieni di vestiti meravigliosi da cocktail party (d’altra parte non si può mai mettere lo stesso vestito a due feste nello stesso anno!), poter usufruire di una borsa di studio per andare lontano nel mondo a condividere la propria estate con chi è meno fortunato o per salire al 124° piano dell’edificio più alto del mondo con ragazze provenitenti da ogni parte del globo, alzarsi la mattina e trovare regaloni e regalini natalizi dietro la porta della propria stanza, conoscere i piani di studio di tutte le facoltà dell’università di Pavia, passare pomeriggi a preparare 50L di negroni per una festa, avere in casa un’ottima biblioteca da cui poter prendere liberamente e direttamente I libri per I nostri studi, poter dire “oggi non posso venire a lezione perchè devo restare in collegio a fare decorazioni”, essere svegliata nel cuore della notte perchè delle simpatiche bollate vogliono vedere I vestiti che hai nell’armadio, avere un gruppetto di uomini (ma anche donne) che ti fanno la “serenata” notturna sotto la tua finestra, girare per la città con nonchalance in accappatoio, avere papere ovunque in stanza: peluches, pigiama, lenzuola, tazza, infusore del thè, portachiavi… dire “le mie matricole” e vedere le facce interrogative dei propri amici non collegiali e dover spiegare che in collegio è normale utilizzare l’aggettivo possessivo quando ci si riferisce alle altre collegiali, un pò come se si parlasse di famigliari.
E poi ci sono le amicizie. Ci sono persone che si conoscono per caso una mattina di settembre all’esame per entrare in collegio. Ci si ritrova sedute allo stesso tavolo, ci si sguarda e alla fine dello scritto ci si saluta. Poi ci si ritrova in collegio e pian piano ci si conosce. Certe amicizie non nascono subito ma nel corso dei mesi se non degli anni. Si scoprono persone che abbiamo avuto a fianco già per giorni interi senza mai accorgersi della loro personalità. E così nascono rapporti unici, profondi, praticamente di sorellanza. Un’amicizia diversa da tutte quelle vissute prima: ora le persone si conoscono 24 ore al giorno, senza alcun segreto. Sappiamo praticamente tutto delle nostre amiche-sorelle-compagne di collegio: dall’ultimo fidanzato all’esame che stanno preparando, da come sistemano I vestiti nell’armadio a come ripongono l’asciugamano in bagno. E ci basta sentirne il passo in lontananza per capire di che umore siano, basta uno sguardo fugace per dirsi già tutto. Ci sono storie di amicizia che proprio non partono o terminano presto per incompatibilità di caratteri e personalità, altre durano 5-6 anni e poi ci si lascia con un “Buona vita!”. Altre invece perdurano per sempre. E non importa in quale angolo di mondo tu finisca, le tue amiche-sorelle collegiali ci saranno sempre. E davvero, fa quasi rabbrividire, pensare che certe ragazze conosciute qui, tra queste mura, quasi accidentalmente una mattina di settembre, resteranno con noi e condivideranno con noi I momenti più importanti della nostra vita.
Sono innumerevoli le persone che ora dovremmo ringraziare tutte noi alunne per questo anno unico: dalla Rettrice, alla Vicerettrice, il Presidente, il personale dell’economato, le donne delle pulizie Elena e Luigina, il cuoco Massimo e tutte le donne della cucina, i portinai, Damiano ed Irenebarbetta (detto tutto attaccato), Don Daniele e non dimentichiamoci di Dimitri e tutto il suo staff per l’aiuto e i consigli preziosi fornitici per la grandiosa cena di Natale di quest’anno.
Poi ci sono le alunne, che sarebbero da ringraziare una ad una. Dalle organizzatrici delle XCOOL2010 e della caccia al tesoro intercollegiale, alle giocatrici di tutte le squadre del collegio, per non parlare di chi ha perso la voce a fare il tifo a bordo campo, da chi si occupa dell’attività culturale, alle registe della sala conferenze, alle redattrici del Caterinedito. Grazie a chi si è occupata dei biglietti del teatro e a chi ha gestito il coro, alle organizzatrici della festa di primavera e a chi pubblicizza le feste degli altri collegi.  Un ringraziamento va anche a tutte le ragazze, in particolare matricole e colonne, che hanno organizzato e allestito la festa di oggi.
Grazie a tutte le alunne ed ex alunne che con i loro meriti accademici e lavorativi onorano il Collegio in Italia e all’estero.
Tuttavia, ci sono due gruppi di persone che vanno ringraziate più di tutte le altre: le prime sono le Bollate di noi Laureande, che 5-6 anni fa ci hanno accolte, integrate e formate alla vita collegiale, poi, il più importante “grazie” va a chi, sempre 5-6 anni fa, ha creduto in noi come studentesse di merito, ci ha dato la possibilità di diventare alunne di questo collegio e di vivere tutto questo.
 
Pavia, 8 maggio 2011
Erika Maffioletti
Decana